Germoplasma Viticolo Marze
GERMOPLASMA VITI: MARZE
3. I COSTITUTORI (PROPONENTI): ATTORI PROTAGONISTI DEL PATRIMONIO GENETICO
"La qualifica di costitutore di materiale clonale della vite viene riconosciuta dal competente Ministero alle persone fisiche e/o giuridiche pubbliche o private che svolgono attività di miglioramento genetico e sanitario, nel rispetto dei protocolli ufficiali di selezione clonale e che abbiano ottenuto il riconoscimento ufficiale delle loro selezioni (omologazione), provvedendo inoltre, sotto la propria responsabilità, alla conservazione della fonte primaria e alla selezione di mantenimento.". Proposta ACOVIT (http://www.acovit.it/proposte/51-proposta-di-definizione-di-costitutore-di-materiale-clonale-della-vite)
Nella tabella 3.2 Piante Madri Marze iniziale, base e certificato per Costitutore sono riassunte le superfici, per ciascuna delle 90 varietà, per le minori da vino, da tavola e totali. I grafici evidenziano, per ciascuna categoria di materiale genetico, la superficie esistente come dai dati in tabella. In tale situazione di oligopolio/monopolio, è palese il rischio di una “fitness darwiniana” e la fragilità del sistema “Germoplasma Italia”.
VARIETÀ IMPORTANTI DEL VIGNETO ITALIA
Di fatto, alcuni Costitutori (Proponenti) privati non rendono disponibili i loro cloni in quanto li ritengono ottenuti con autofinanziamento.
Altri gruppi privati di Costitutori, sono fortemente presenti con molti cloni omologati.
Va evidenziato che molti cloni si sono fermati alla fase dell’omologazione, cioè non sono mai stati premoltiplicati, per il disinteresse del Costitutore. Su questo spinoso argomento, ci sentiamo in dovere di esprimere quanto segue:
- C’è stato “l’assalto alla diligenza”, a partire dai primi anni 80 era necessaria la cravatta azzurra (materiale certificato) e, quindi, l’aspetto mercantilistico a volte (troppo spesso) è stato dominante sulla qualità intrinseca del clone selezionato.
- È difficile, anzi raro, trovare pubblicazioni relative a materiale clonale posto sotto osservazione, per tempi sufficientemente lunghi e con criteri scientifici, in campi (vigneti) di confronto utili ad esprimere le differenti potenzialità dei diversi cloni.
- Sarebbe opportuna una classificazione, come quella francese, in cloni A = qualitativi, B = intermedi e C = quantitativi: semplificazione utile agli operatori (vivaisti e viticoltori).
- L’intento di raccogliere e conservare copia vegetante (campo catalogo) di tutti i materiali iscritti al Registro Nazionale delle varietà, nel sito di Montelibretti (Roma) è naufragato (Decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste n. 290 del 2 luglio 1991: regolamento recante l’indicazione supplementare in etichetta per i materiali di moltiplicazione della vite. Art. 1).
- Ricordiamo che il modello francese, come evidenziato più sotto, assegna all’ente pubblico la totale responsabilità dei miglioramenti genetici e del loro mantenimento (IFV Insitut Français de la Vigne et du Vin nato della fusione, nel 2017, dei due istituti tecnici nazionali al servizio della filiera vitivinicola: l’Istituto Tecnico Nazionale per il Miglioramento della viticoltura (ENTAV) e l’Istituto Tecnico della Vite e del Vino (ITV).
- In base alle attuali conoscenze scientifiche non vi è la possibilità di distinguere tra cloni della stessa varietà attraverso l’identificazione genica (finger-printing) e permane il sospetto di “cloni fotocopia”.
La notevole mole di denaro erogata e gli sforzi pubblici profusi da fine anni 60 del secolo scorso appaiono, ad un’attenta analisi, di bassa produttività e scarsamente incidenti sul germoplasma del Vigneto Italia; a tal proposito va segnalata la lodevole eccezione del Nucleo Piemonte. (Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Centro di studio per il miglioramento genetico e la biologia della vite - Grugliasco (TO).
Nella tabella 3.3.a Riassunto germoplasma iniziale, base, certificato e standard per varietà sono indicati gli ettari a vigneto per singolo vitigno (dati ISTAT 2010 e previsti 2020), e il germoplasma disponibile, distinto in iniziali, base, certificato e standard.
In tabella 3.3.b Riassunto germoplasma iniziale, Base e Certificato per decile varietale e Costitutore si precisano le superfici di materiale iniziale, base e certificato per costitutore in relazione ai decili varietali.
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