Viticoltura Mondiale
GIANFRANCO TEMPESTA
MONICA FIORILO
Si tratta di aree culturali e colturali aliene alla culla della Vitis vinifera, più affini al cereale riso dal quale ricavano gran parte del prodotto che chiamano “vino”. Questi Paesi non sono associati all’OIV e non ne rispettano le norme (figura 4.7 Insediamenti viticoli in Asia).
Per questo i dati statistici, in particolare quelli sulla produzione di vini, sono sempre da valutare e interpretare (tabella 4.6 Superficie vitata Cina, Giappone e Sud Corea per utilizzo e tabella 4.7 Superficie vitata di altri Paesi asiatici per utilizzo)
Gran parte delle superfici, come evidenziato nelle tabelle, sono destinate alla produzione di uva da tavola, spesso per autoconsumo.
In Cina, molta viticoltura è situata nell’area continentale e quindi soggetta a inverni freddi, per cui è utilizzata la Vitis amurensis resistente alle basse temperature (fino a -40 °C).
Nell’Hindu Kush e nel Pamir la scuola russa, insediata in Uzbekistan, ha messo in coltura viti caucasiche, in particolare georgiane.
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