Economia Vitivinicola Italiana
GIANFRANCO TEMPESTA
MONICA FIORILO
ECONOMIA VITIVINICOLA ITALIANA
1.- LA FILIERA VITIVINICOLA
In definitiva, nel sistema entrano attori privati e pubblici che interagiscono in “orizzonte”, si parte dalla ricerca e si arriva al mercato, tutti con diverse magnitudini e relazioni economiche.
La rappresentazione della figura 2.1 La Filiera Vitivinicola, come interazione “orizzontale” dalla ricerca al mercato, con le relative grandezze, può essere fuorviante per la realtà italiana, questo modello e la parola “filiera” è più pertinente a un sistema anglosassone (di Common Law) o cartesiano (francese) ove le responsabilità degli attori sono ben definite e le rappresentanze nascono dalla base.
La realtà è di più facile interpretazione come da schema in figura 2.2 Interpretazione dei Sistemi; matrice matematica ove il mercato è soggetto all’influenza di fattori politici (regole del gioco, vincoli e incentivi) che sono spesso imponderabili e rendono il modello più misurabile con la matematica dei frattali (1).
Il ponderoso corpo normativo, sopra accennato e gli incentivi economici dei piani di sostegno varati dall’UE (momento politico evidenziato come Polis nella figura sopracitata) condizionano il sistema.
Le normative, in primis, mirano a difendere i valori di tipicità - “locale, leale e costante” - tradotti e fatti propri dal marchio collettivo delle DO e IG (vedere Paradigmi e Modelli http://www.devulpeetuva.com/Paradigmi e Modelli.html ).
In sostanza si tratta di brand di diritto pubblico che in Italia si sono affermati tardivamente - in un elaborato sistema a tutela dei produttori – e spesso hanno creato normative e appesantimenti burocratici, costosi e, a volte, non rivendicati dai produttori.
Questa sovrastruttura si basa sulla concezione che la tutela del settore e del valore del marchio collettivo sia compito dell’operatore pubblico, per la salvaguardia del consumatore, e non invece l’auto-responsabilità dei produttori a tutela del settore di appartenenza e del valore del proprio marchio.
Ci si chiede: chi è il proprietario del marchio? del Brand? del goodwill ?(2) In paesi come la Francia è di proprietà dell’interprofessione; in Italia è dello Stato.
Le intenzioni dei politici e legislatori europei sono la difesa del sistema nel rispetto degli accordi WTO (3).
È un apparato complesso in cui entra l’UE (normative, registri varietali, ecc.), gli Stati membri (recepimento delle normative, direttive, disciplinari DO e IG, ecc.), le Regioni (diritti di impianto, ristrutturazione vigneti e gestione dei piani di sostegno), gli enti di certificazione (controlli di filiera, certificazione e qualificazione dei vini atti a divenire DO), consorzi di promozione e tutela (attività di controllo sui mercati), ecc., ecc.
(1) Benoit B. Mandelbrot “Eadem Mutata Resurgo: Why is geometry often described as “cold” and “dry”?. One reason lies in it’s inability to describe the shape of a cloud, a mountain, a coastline or a tree. Clouds are not spheres, mountains are not cones, coastlines are not circles, and the bark is not smooth, not does lightning travel in a straight line”. I frattali sono figure geometriche caratterizzate dal ripetersi sino all'infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta. Questa è la definizione più intuitiva che si possa dare di figure che in natura si presentano con una frequenza impressionante ma che non hanno ancora una definizione matematica precisa.
(2) Sta a significare l’immagine positiva di un’azienda costruita attraverso un lungo periodo di corretta gestione caratterizzata da forniture di prodotti o servizi qualitativamente elevati ai propri clienti. Viene iscritto in stato patrimoniale tra immobilizzazioni, ad esempio nel bilancio della multinazionale Constellation Brands – settore vini, questa voce (posta) incide per il 31.5% del suo sul valore patrimoniale.
(3) World Trade Organization, è il nome inglese dell'Organizzazione Mondiale del Commercio - OMC, creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri.
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